tradimenti
Antologia di un tradimento 2
di robydany54
10.10.2013 |
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"Purtroppo, oltre i soldi, finirono pure i giorni di vacanza e nostro malgrado, ce ne tornammo a casa nostra , lasciando il nostro cuore su quella isola..."
Tutto sommato niente male l’abilità e la sensualità della mia compagna Marta, mi avevano conquistato. Nei giorni che seguirono ci organizzammo con i nostri amici greci. Ne puntammo due uno per me e l’altro per lei, ci eravamo divise il pasto secondo i nostri gusti; a lei il biondo, Alberto a me il moro,Giorgio con i capelli ricci. Non ci volle molto per ottenere quello che volevamo: organizzammo con loro una bella gita in barca , per trovare una bella spiaggia isolata ove poter prendere il sole alle chiappe chiare. Uno dei due Giorgio,aveva una bella barca a vela con tanto di cabina. Allontanatoci dalla riva, gettammo l’ancora e ci mettemmo tutti e quattro nudi a prendere il sole. Guardavo di sottecchi i due bei cazzoni che mi roteavano attorno. Erano diversi tra loro Giorgio lo aveva lungo ed esile con una cappella tonda sporgente ,molto affine ad un fungo, Alberto lo aveva smisurato, enorme in lunghezza e larghezza; non invidiavo la povera Marta che avrebbe avuto di lì a poco il grosso arnese dentro di se. A rompere il ghiaccio fu Marta ; si accostò al ragazzo ed iniziò a toccarlo. La sua piccola mano non riusciva ad afferrare completamente il grosso membro, quindi dovette ricorrere all’altra. Non avevo ami visto fare una pippa a due mani. Per no essere da meno guardai Giorgio negli occhi ed iniziai a sparargli una bella sega e massaggiandogli le grosse palle, lentamente e dolcemente infilai nel suo buco del culo il mio dito indice, facendolo completamente sparire nel pertugio anale. Più agitavo il dito e più sentivo accrescere il suo piacere. Quando il cazzo fu all’apice della suo volume , mi feci penetrare violentemente dentro la fica ; lo presi tutto assieme in un sol colpo, procurandomi un enorme piacere misto ad un dolore fisico. Lo sentii sprofondare nel profondo della mia vagina e di seguito muoversi in avanti ed indietro lungo e sottile con la cappella a funghetto stimolava le pareti della vagina donandomi piaceri sconosciuti.Non ci volle molto per ricevere dentro il mio corpo tutta la sua calda sborra. Mi sentivo inondata, avevo fatto il pieno di sperma. Estratto il cazzo mi tappai la fica con la mano e subito mi posi a cavalcioni sulla sua bocca, per fargli bere , tutto il nostro piacere. Lui diligentemente sorseggiò le varie secrezioni miste a sperma e non contento con la lingua si cimentò in un portentoso bidet , includendo anche il mio buco del culo ben dilatato dai precedenti spasmi. Esausti ed appagati ci sdraiammo ed osservammo in silenzio ,Marta che stava dando il meglio di se stessa in una inculata da manuale. Rimasi di stucco nel vedere il grosso cazzo uscire dal buchetto del culo ormai divenuto un cratere in eruzione. Restammo con loro per circa due settimane , scopammo in tutti posti ed in tutte le posizioni. Purtroppo, oltre i soldi, finirono pure i giorni di vacanza e nostro malgrado, ce ne tornammo a casa nostra , lasciando il nostro cuore su quella isola. Ci scrivemmo per qualche mese poi piano piano i rapporti epistolari diminuirono fino cessare. Torniamo ad oggi; ormai erano passati vari mesi forse un anno Patrizia e Marta erano rimaste legate anche per lo stesso indirizzo di studi preso la facoltà di Architettura. Frequentemente Marta era ospite da noi, pure lei si era messa con un ragazzo con il quale conviveva. Organizzavamo spesso delle giocate a carte , coinvolgendo numerosi amici. Tutto procedeva alla grande ; un bel giorno Marta avvisò Patrizia che a giorni sarebbero arrivati i due greci conosciuti durante l’estate. Patrizia con forte imbarazzo mi mise al corrente della cosa, Non essendo mai stato geloso oltretutto di una relazione precedente alla nostra unione, la incitai ad invitare i due ragazzi da noi per passare delle giornate piacevoli. Insomma di ricambiare la gentilezza e l’ospitalità. Radiosa di gioia Patrizia li chiamò subito ed organizzò una cena per il giorno seguente. L’idea di cenare astretto gomito con un ragazzo che si era ripassato la mia attuale compagna mi rendeva un poco nervoso ma allo stesso tempo mi incuriosiva per la situazione che si sarebbe venuta a creare. La sera a letto mentre la stavo scopando, le chiesi se era ancora attratta dal ragazzo e se le sarebbe piaciuto farsi dare una ripassatina. Arrossendo mi disse che non le passava neanche per l’anticamera del cervello, dato che ormai stava con me. Questo a parole ma stando attivamente dentro di lei, percepii in quel preciso istante uno spasmo ed un ulteriore e copiosa secrezione vaginale, tanto che il mio cazzo scivolò letteralmente zuppo fuori dalla vagina. In un primo momento pensai si fosse pisciata sotto. Non ci volle molto a realizzare che la cosa la intrigava e l’idea di averci avuti tutti e due assieme la riempiva di voluttà. Continuai scoparla fingendo che il ragazzo greco tra di noi, informandola ad alta voce su ogni nostra prestazione sessuale. Le sottoponevo le varie posizioni da prendere in tre e le facevo assaporare il piacere di due cazzi assieme; ora in bocca poi in culo ed infine nella fica.
Urlando ed agitandosi, incitandoci a prenderla come una troia, raggiunse l’orgasmo. Esperienza indimenticabile, mi svuotai completamente le palle sentendomi sfinito ma appagato per si tanto piacere. Lei si era completamente abbandonata, allontanando all’orizzonte ogni tipo di tabù. Per la prima volta in vita sua si era sentita libera di essere una donna e come tale desiderosa di sesso.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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